POEMA DEI SOPRAVVISSUTI
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mentre nudo, e col preservativo ancora indosso
scrivo
tu mi graffi la schiena come una lavagna
neanche fossero graffiti,
ma nessuno è interrogato
e il curato troppo intento nell’addio al celibato
e le suore usano attrezzi strani per avvicinarsi a dio
e non so chi sono io se tu non me lo dici
e all’auto preferisco la bici
per caricarci sopra
tutto il tuo peso assente
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(in più tempi, febbraio e oggi)
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i capelli lunghi ti hanno reso più lubrico!
Bella, questa nuova – vecchia scoperta faccia di te!