FILASTROCCA IN FILI BIANCHI

l’avanti e l’indietro

il tuo sortilegio

mi sento guarito

dal prossimo invito

a morire sul fianco

del mattino bianco

l’avanti e l’indietro

il letto mal fissato

i vicini che ascoltano

le tue risate

i passi miei nel bagno

le possibilità nel frigo

i biscotti in forno

ma io non ritorno

l’avanti e indietro

della porta

che sbatte al filo di corrente

sei sola nella casa

io solo tra la gente

in mente non mi viene in mente

niente

se non

l’avanti e indietro

altalenante

del pensiero divertente

potrei andare a sbattere contro la notte

in mimetica

potrei salvare la tua poetica

dei letti singoli con le lenzuola stirate

in caso di un ospite importante

come una papera dei Pirenei

o un Principe di Cardamomo

potrei dimenticarmi di essere uomo

e andare avanti e indietro

come la pendola dell’orologio

ma non mi piace il pertugio

delle ore rimasticate

mangio nei luoghi più inaspettati

come il Cenacolo di Leonardo

o il Testicolo del Vegliardo

poi è un colpo di bigliardo

l’avanti e indietro della dodici

che corre incontro alla buca

Non mi andrà buca, vedrai

sussurro con in mezzo alle labbra

un filo di Sambuca

mi tolgo l’anice dall’orecchio

e con il pollice do un colpo secco:

tutte le palle sono in buca

e non mi girano più

i giocatori sono tornati a casa

io dormo sopra il panno verde

tra le stecche ancora calde

e gli sguardi blu del neon

acceso spento

avanti e indietro

nessuno che ripari

la luce sopra il tavolo tre?

la danza delle due

siamesi

che giocano sul tavolo senza le palle

mi posso unire alle vostre grazie?

sì certo,

no grazie?

l’avanti e indietro delle profezie,

lo scambio stretto di cortesie,

sei ancora a punti zero

ce la farai a recuperare?

non stavo giocando

non so nemmeno come si fa

a perdere

a vincere

l’avanti e indietro dell’insistere

sul tavolo da bigliardo

mi copro col lenzuolo verde

dal freddo più bastardo

mi tengo il caldo negli occhi

che sudano a piccole gocce

e il mio letto con le buche

è pieno d’acqua così nuoto

l’avanti e indietro delle mie

bracciate

abbraccio la mia stecca

non può fare cilecca

da sola non si lecca

avanti, spettatrici

partecipate al gioco

delle cicatrici

e chi indovina il giusto buco

avrà in premio una stecca di cioccolato

e chi si sbaglia sarà baciato

e avrà in dono un bigliardo stellato

dove le palle formano una costellazione

e il primo colpo della palla bianca

su tutte le altre

non è che la creazione

di una nuova disposizione

e di nuovo i giocatori

più incalliti più avviliti

riprendono a giocare già dall’alba

io mi alzo dal mio albume

lascio tutto il pattume

prendo un sorso di didjeridoo

per cantare meglio

una volta uscito dal bigliardo

ieri sera tu hai giocato a freccette

avvelenate

e alla festa ti è venuto mal di testa

il biliardo è uno sport più indolore

specie quando giochi da solo

l’avanti e indietro del giorno e la notte

mi prendo le vincite delle scommesse

e insieme le botte

lascio tutto a un ricattatore

vado a riprendermi le ore

lasciate sopra il bigliardo

per questo treno non sono in ritardo

per questo tre sono sei sono nove

l’avanti e indietro delle storie nuove

non darmi retta se sono eretto

ascoltami quando dormo sul letto

prendi la briga di raccontarmi

una favola al giorno per non scottarmi

anche se adesso sei a Singapore

non ti scordare delle mie ore

non lo farò, mio Imperatore

per te c’è sempre un letto pronto

un pasto caldo in fondo al corridoio

un corpo avvolto in foglie di cavolo

e se ritornerò con nuovi uomini e altre donne?

ci sarà posto per tutti

un po’ nel piatto, un po’ dentro al bicchiere

che ti vengo a servire

nel caso tu dovessi già ripartire

l’avanti e indietro non può finire,

mia Regina, mio Signore

com’è che posso fare

per staccare questo flusso di rame?

Ti basta dire la formula magica:

Ciapirazam, Dragalibida, Iridescebula, Alfanalitica.

L’ho detto, e adesso cosa devo fare?

Fa effetto in fretta. Non resta che aspettare.

(tutto d’un fiato, adesso)

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