Jamorouse

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Jamorouse
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Quando me ne andrò
via dalla pedana
la pedana non sarà
meno piena
se voi danzerete
ancora il mio peso-spazio
lasciato nei vuoti e nei pieni
dell’aria che incontra la pelle

Quando te ne andrai
via dalla pedana
la pedana non sarà
meno bella e interessante
se tutti porteremo il peso
della tua sostenibile
bellezza dell’essere

Quando ce ne andremo
via dalla pedana
voi raccoglierete
la nostra eredità dei gesti
e delle situazioni come
fare quell’incrocio
dando precedenza
ora a una gamba
ora a una spalla
per entrare in sincronia
tra le periferie e il centro

Quando se ne andranno
via dalla pedana
resteremo noi a raccogliere
le cellule morte
la materia umana ancora viva
i calzini azzurri dimenticati sullo sfondo
una maglia rossa in primo piano
il sudore latteo dei pianeti
che continuano a girare
le impronte ben visibili
di tutte le evoluzioni i passi
i cambiamenti di peso e di persona
le scelte prese e quelle solo
ipotizzate e già scartate
mentre in tutto questo continuiamo
a muoverci intorno alla Terra
e al Sole anche stando fermi
a terra, scrivendo il funerale
del passato, oscillando al tempo
del nostro respiro, avanti
indietro, avanti
indietro, avanti,
un altro giro.

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milanottodiecidicembre019

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