L’acqua dalle mani
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Non c’era bisogno di dire più niente.
Avevamo analizzato tutte le cause dell’universo,
i motivi della separazione, l’origine di ogni
lite e ogni disaccordo, a partire dalla volta
in cui (non mi ricordo), fino alla proverbiale
cotta per la porcellana cruda
che quelle vecchie tazze non si potevano vedere
per quanto io non le volessi buttare.
In realtà i fatti andarono in altra maniera
(così ricordo). L’unica analisi accurata fu l’ispezione
di tutte le mie tazze distrutte a terra,
e impossibile risalire alla fonte del gesto
dalla posizione dei cocci sul pavimento.
Saremmo potuti stare tutta la notte,
tutta una vita intera ancora insieme
soltanto per stabilire chi avesse incominciato
quel disastro sul pavimento. Ma eravamo stanchi,
ed entrambi prepararsi alzarsi presto per il lavoro.
Fu il lavoro per una volta la nostra salvezza.
Avremmo potuto distruggere tutto,
pensa che rischio. Invece abbiamo solo scelto
due negozi diversi d’arredamento
in due parti opposte del centro,
due nuovi appartamenti, e ci siamo presentati
i nuovi fidanzati a distanza di qualche tempo,
mi ricordo la tua svolta con le tazze di cartone
idrorepellente, e che io all’epoca
bevevo l’acqua dalle mani.
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priminovembre’15